Fonte: http://www.comunitanext.org
Pochi conoscono il bellissimo Museo dell’Omeopatia di Roma, a Piazza Navona; domenica 26, alle 11.30 verrà presentato il calendario annuale.Il Museo dell’Omeopatia – Archivio Storico Italiano, nasce da un progetto di Antonio Negro (1908 – 2010), al quale si deve in larga parte la diffusione dell’Omeopatia moderna in Italia. Inaugurato a Roma il 17 giugno 2013, si propone, attraverso l’acquisizione, la raccolta e la conservazione di documenti e pubblicazioni, di ricostruire la storia dell’Omeopatia, dai suoi esordi a oggi, allo scopo di fornire un contributo culturale al suo ulteriore sviluppo. Per lo stesso fine il Museo promuove anche eventi e iniziative editoriali: da gennaio é membro della European Association of Museums of the History of Medical Sciences (EAMHMS), di cui fanno parte prestigiose istituzioni europee, tra le quali il Museo di Storia della Medicina dell’Università di Roma “La Sapienza”. Il prossimo Convegno internazionale della EAMHMS si terrà a Barcellona nel 2018. Christian Boiron, Direttore Generale dell’omonimo gruppo farmaceutico di Lione, ha donato al Museo dell’Omeopatia il calco della mano di Samuel Hahnemann, già appartenuto alla collezione del padre Jean Boiron (1906 -1996). La donazione comprende anche tre ritratti di Hahnemann (incisioni) e quattro trousses omeopatiche francesi dell’ 800.
Alla morte di Hahnemann, avvenuta alle prime ore del mattino della Domenica 2 luglio 1843 a Parigi, la moglie Marie Mélanie d’Hervilly (1800-1878), richiese l’imbalsamazione del corpo per rinviare il funerale del Maestro all’11 luglio. Il procedimento fu eseguito da Jean Nicolas Gannal (1791- 1852), il più noto specialista dell’epoca. Lo stesso Gannal , con ogni probabilità, eseguì il calco della mano sinistra di Hahnemann, che Mélanie, con la sua dedica, donò successivamente al Conte Sebastiano De’ Guidi (1769-1863), colui che aveva introdotto per primo l’omeopatia in Francia nel 1830.
Il Museo dell’Omeopatia (MUOM) – Archivio Storico Italiano, nasce da un progetto di Antonio Negro (1908 – 2010), al quale si deve in larga parte la diffusione dell’Omeopatia moderna in Italia.
Il Museo, inaugurato a Roma il 17 giugno 2013, si propone, attraverso l’acquisizione, la raccolta e la conservazione di documenti e pubblicazioni, la ricostruzione della storia dell’Omeopatia, dai suoi esordi a oggi, allo scopo di fornire un contributo culturale al suo ulteriore sviluppo. Per lo stesso fine il Museo promuove anche eventi e iniziative editoriali.
Il Museo ha sede in Piazza Navona 49, nei locali dove l’Accademia Italiana di Medicina Omeopatica (AIMO), fondata da Antonio Negro nel 1953, ha svolto per quaranta anni la sua attività. È una sede “storica” per l’Omeopatia italiana moderna. La struttura, che si estende su una superficie di 110 mq, è stata oggetto di una completa ristrutturazione ed è dotata di sistemi audiovisivi ed informatici (ivi compreso il collegamento in Wi-Fi). La sala lettura può accogliere, all’occorrenza, 40 posti seduti.
Il Museo conserva un materiale di rilevante interesse storico. Sono raccolti Archivi e Fondi privati giunti per donazione o affidamento (Archivio Pompilj, Archivio Tosi, Fondo Gagliardi, Archivio Galatzer, Archivio Negro), Documenti e Memorabilia, la Collezione “Trousse & Case” (oltre cento esemplari dell’800 e primo ‘900), la Collezione “Filatelia e Omeopatia” e la collezione “Numismatica e Omeopatia”.
La Biblioteca Omeopatica del Museo (oltre 5000 volumi e riviste), comprende una ricca raccolta di testi di Omeopatia (in lingua italiana, tedesca, francese, inglese e spagnola). Di particolare rilievo la Sezione Hahnemanniana, con rare prime edizioni, e la Sezione italiana antica, con volumi e pamphlet editi in Italia nell’800, oggetto di una monografia curata ed aggiornata dal Museo (A. Negro – F.E.Negro: Bibliografia Omeopatica Italiana, Franco Angeli Ed. Roma, 2007).
Il Ministero dei Beni Culturali, per l’interesse storico, ha notificato il 15.10.2007 alla “Fondazione Negro per l’Omeopatia”, che gestisce il Museo, gli obblighi e i divieti di legge ai sensi del D.lgs 42/204.
Piazza Navona, 49 – 00186 ROMA