Con l’arrivo di Hahnemann a Parigi nel 1835, l’omeopatia, già conosciuta e praticata in Francia da qualche anno, si diffonde nelle principali città. Per rispondere alle crescenti richieste dei rimedi omeopatici, è ora necessario disporre di farmacie specializzate. La produzione e la vendita vengono infatti affidate per legge non più ai medici ma ai farmacisti, quali Petroz, i fratelli Catellan (*), Weber e De Derode a Parigi, Pelletier (*) a Lione, Richon (*) a Marsiglia, Borelly a Avignone, Alexandre a Bordeaux, Arnulphy a Nizza.
I rimedi omeopatici venivano venduti singolarmente o confezionati in piccole “farmacie domestiche”. Molto richieste dai medici e dai pazienti erano le piccole trousses da viaggio o tascabili, con i farmaci di più comune uso, o personalizzate secondo particolari esigenze.
(*) Coll. Trousse & Case – MUOM
Farmacia WEBER
La storia della farmacia omeopatica di 8 Rue Neuve de Capucins, nel cuore di Parigi, ha inizio nel 1835, quando il propietario Johnston allestì un deposito completo di rimedi omeopatici, prodotti in tutte le diluizioni, a disposizione della nuova clientela e dei più noti omeopati della città (Croserio, Curie, Simon etc.). Preparatore dei rimedi era il farmacista Georges P.F. Weber, cui si dovrà anche la progettazione di un dinamizzatore. La farmacia, traferita per un breve periodo a Rue de la Paix, tornò nella sede originale nel 1839, sotto la direzione dello stesso Weber, che nel 1844 la trasformò in una farmacia omeopatica specializzata (Pharmacie Homeopathique Spèciale). Presso la farmacia venivano venduti anche testi di omeopatia stranieri (Gutmann S. – Instructions sur l’emploi des medicaments homeopathiques contre le mal des dents, trad.dal tedesco di G.P.F. Weber) e piccoli manuali per uso domestico, alcuni scritti dallo stesso Weber (Pharmacie homeopathique spèciale: petite guide homeopathique à l’usage des familles, sd; Manuel homœopathique du goutteux ou instructions pour se préserver et se guérir de la goutte, Baillière, Paris 1862) (*). Weber, membro della Societé Gallicane de Medicine homéopathique di Parigi, fu anche l’autore di un’importante farmacopea omeopatica (Weber G. – Codex des médicaments homéopathiques ou Pharmacopée pratique et raisonnée à l’usage des médecins et des pharmaciens – Baillière, Paris 1854) (*). La farmacia Weber è tuttora attiva.
(*) Biblioteca omeopatica – MUOM
Farmacia ALEXANDRE
La farmacia Alexandre di Bordeaux, inaugurata nel 1854, era situata in Rue de Fossé du Chapeau Rouge (oggi trasformata in un Corso), via che prendeva il nome dall’insegna (un cappello rosso) scelta dalla proprietaria di un antico albergo in ricordo del soggiorno di un cardinale. La via ricopriva il fossato nel quale scorreva anticamente un torrente. A Bordeaux l’omeopatia era stata introdotta nel 1832, in occasione dell’epidemia di colera, da Jean Jules Mabit (1781 – ?), medico nell’Ospedale Saint André e professore di Patologia alla facoltà di medicina della città, insieme al collega Marchant. Grazie anche all’opera di diffusione del Conte Henri de Bonneval (1806 – 1882), anch’egli medico, l’omeopatia aveva arruolato, alla metà del secolo, altri otto medici Bordelesi. Da qui la necessità di aprire farmacie e dispensari che potessero fornire i rimedi richiesti. Nacquero così le farmacie Alexandre, Faure, Mirail. La farmacia Alexandre distribuiva, oltre i prodotti di produzione propria, anche i rimedi complessi del dottor Finella, autore di Nouvelle méthode homeopathique (Baillière, Paris 1877) (*).
(*) Biblioteca omeopatica – MUOM
Una nuova acquisizione ha arricchito la collezione “Trousse & Cases” del Museo: una trousse tascabile appartenuta a José Girò Savall. La trousse era stata donata nei primi del ‘900 al noto omeopata spagnolo probabilmente da un paziente grato per le cure ricevute (MV).
Girò Savall fu un illustre omeopata catalano, attivo in Barcellona. Nel 1890 partecipò alla fondazione dell’attivissima “Academia Medico Homeopatica de Barcelona” (AMHB), con Juan Sanllehy Metges e Anastasio Garcia Lopez. Segretario della Revista Homeopatica, successivamente confluita nella Revista de Homeopatia Practica, Savall fu anche direttore del Buletin del Hospital Homeopata del Nino Dios e fondatore del “Sanatorio Maritimo de San José de Barceloneta”. Noto in Spagna e all’Estero per i suoi studi clinici sul trattamento omeopatico delle malattie infettive (colera, difterite, tubercolosi) per la cui patogenesi batteriologica mostrò, fin dalla scoperta, un vivo interesse, Girò Savall fornì un importante contributo terapeutico in occasione dell’epidemia “spagnola” del 1918.
Rif.Bibliografici
J.Girò Savall – La Difteria y su tratamiento homeopatico. Barcelona,1894. Tipolitografia Luis Tasso
(Biblioteca omeopatica del Museo)
J. Girò Savall – La epidemia reinante. La superioridad del tratamiento homeopatico. Revista de Homeopatia Practica Ano V, n.1, 1918
J.Piqué i Buisan – La recepciòn de la teoria bacteriologica en Cataluna a través de la Revista Homeopatica (1890-1913). Medicina e Historia (Fundaciòn Uriach 1838) n. 1, 21-36, 2015
Una busta per corrispondenza, pre-affrancata, con impressa la scritta: From Dr. Edward B. Hooker, Sec’y Conn. Homoeopathic Medical Society, Hartford, Conn , proveniente dal mercato filatelico, è stata acquisita per la Collezione “Filatelia omeopatica” del Museo.
Le buste pre-affrancate (PSE, Postal Stationery Envelope) entrarono in uso nel servizio postale degli Stati Uniti nel 1853, affiancandosi alle emissioni dei francobolli. Le buste, soprattutto alla fine del secolo, venivano utilizzate anche a scopo pubblicitario, stampando sul fronte un’immagine dell’attività commerciale (advertising cover). Più semplicemente poteva essere impresso il nominativo con la qualifica professionale e l’indirizzo del mittente. Nel 1887 fu emessa la busta di valore ONE-CENT, con impressa l’immagine di Benjamin Franklin. Sono conosciute diverse gradazioni di colore (blue, dark blue, light blue).
Edward Beecher Hooker (1855-1927) nasce a Nook Farm, nei pressi di Hartford, Connecticut, da John Hooker, discendente del fondatore della città, Thomas, e da Isabelle Beecher, nota esponente del movimento suffragista americano. La zia è la scrittrice Harriet Beecher Stowe, autrice di “Uncle Tom’s cabin”. Iscrittosi alla facoltà di Medicina, Edward frequenta nel 1874-75 la scuola medica di Parigi, quindi, tornato negli Stati Uniti, completa gli studi e consegue la laurea nell’Università di Boston. Dopo aver effettuato la specializzazione a New York, si stabilisce ad Hartford per esercitare la professione, abbracciando l’omeopatia con indirizzo eclettico, sollecitato anche dall’ambiente familiare. Sostenitore dell’importanza della prevenzione e del regime dietetico, acquisisce notorietà e rispetto per le sue doti professionali e umane (“I have prospered in my professional life and I am very happy, which is the near thing in life next to being honorable”). Nel 1899 viene eletto Presidente dell’American Institute of Homeopathy (AIH), fondato da Hans Gram nel 1844 e prima società medica nazionale negli Stati Uniti.
L’incontro con Samuel Langhorne Clemens (Mark Twain) (1835-1910) avviene a seguito del trasferimento dello scrittore a Nook Foam. Hooker ne diviene medico e amico, come si apprende dalla sua corrispondenza (Edward B. Hooker, Diary, 1876, 1877 Joseph K. Hooker Collection, Harriet Beecher Stowe Center, Hartford).
La famiglia Twain si era del resto già affidata in passato ad altri omeopati (Andrew Wright, Cincinnatus Taft, Edward Kellog, George Taylor). Twain razionalmente é critico nei confronti dell’omeopatia, per il meccanismo d’azione a lui incomprensibile, ma ne riconosce i risultati (evidentemente verificati anche su se stesso) e ne apprezza il ruolo di ”stimolo” per un rinnovamento della medicina dell’epoca ( “When you reflect that your own father had to take such medicines as the above, and that you would be taking them today yourself, but for the introduction of homeopathy, which forced the old-school doctor to stir around and learn something of a rational nature about his business, you may honestly feel grateful that homeopathy survived the attempts of the allopathists to destroy it….”). Twain rimarrà comunque un tenace sostenitore della libertà di scelta delle cure (“So I want liberty to do as I choose with my physical body”) e dell’importanza del rapporto medico-paziente (K.Patrick Ober – Mark Twain and Medicine) ( * ).
(*) Biblioteca omeopatica – MUOM
Nel Museo dell’Omeopatia un nuovo piccolo cimelio: un disegno a matita circondato da una cornicetta nera. E’ il ritratto di Amelie, una delle figlie di Samuel Hahnemann e certamente la sua prediletta. Con il figlio Leopold, partecipa ai funerali e alla sepoltura del padre, al Pére Lachaise nel 1843 a Parigi. Amelie nasce il 1789, sposa il medico Sussch e muore prima della nascita del figlio Leopold. Amelie veniva chiamata con il vezzeggiativo “Malchen”, la piccola Amelie. Dopo la morte della madre Enrichetta, si interessa del padre dell’omeopatia tenendo anche il registro degli appuntamenti, la corrispondenza e il contatto con i pazienti. E’ lei che denuncia la morte della sorella Friedrike assassinata nella casa di Stoetteritz; riesce anche a far arrestare a Dresda il colpevole dell’omicidio, recuperando i dati dei buoni del tesoro sottratti a Friedrike. Amelie si spegne il 1881. Il figlio di Amelie, Leopold, divenuto medico, si trasferisce in Inghilterra esercitando a Londra. Si ritira su l ‘isola di Wight, a Ventnor, dove muore il 1914. Ha due figli, Winifred e Herbert. Sul retro del piccolo quadro che raffigura Amelie c’è una piccola scritta di William Herbert Tankard-Hahnemann (1922-2009), il figlio di Winifred che dichiara essere questo disegno il ritratto da giovane della sua trisavola. William Herber t non era medico, ma è sempre stato vicino all’omeopatia come patrono, per 22 anni, del British Institute of Homeopathy e promovendola in giro per il mondo. Suo figlio, Charles l’ultimo erede della famiglia Hahnemann, continua l’opera del padre come testimonial dell’omeopatia nel mondo.
(Francesco Eugenio Negro – da Omeopatia 33 -11.11.2016)
Questa è la storia, in breve, del Dott. de la Pommerais. Edmond Désiré Couty de la Pommerais nasce a Neuville aux Bois nel Loiret nel 1830, è figlio di un medico. Discute la tesi in medicina nel 1854. E’ medico omeopatico. Rileva un ambulatorio a Parigi. Bello, spregiudicato e pieno di debiti, frequenta il bel mondo, dove si procura la clientela spacciandosi per conte grazie a una ascendenza materna. Scrive “Cours d’homeopathie” (1836). Sposa nel 1861, nonostante l’opposizione della famiglia Dubizy, la figlia Clotilde, ereditiera di una grande fortuna. La madre Seraphine Desmonne, vedova Dubizy, muore dopo una cena con la giovane coppia in circostanze misteriose. De la Pommerais viene in possesso del patrimonio della moglie, ma nel 1863 è tutto dissipato. Il dottore ha molte amanti; Julie Francoise Testu lo era già prima del matrimonio. E’ la vedova Pauw, 42 anni, tre figli, grandi disagi economici e sua paziente omeopatica. Dopo il matrimonio che, ad un’affranta Pauw dice aver fatto solo per ragioni economiche, le propone una truffa assicurativa che avrebbe fruttato molto denaro. La vedova che, sarebbe stata assicurata per un’ingente somma pagata da lui e con lui come beneficiario, dovrà sembrare malata alle visite degli ispettori. Lei, istruita da de La Pommerais sul possibile aggravamento omeopatico, non si cura del malessere che si fa sempre più grave, alla somministrazione del rimedio. Muore il 16 novembre. L’aveva avvelenata con dosi massive di digitale facendole credere che fossero a dosaggio omeopatico. Con le metodiche medico forensi dell’epoca gli alcaloidi non sono rintracciabili e de la Pommerais lo sa. Tardieu, il medico legale, preleva parte del vomito della vittima che inietta in conigli che muoiono dopo poco. Se gli alcaloidi non erano rintracciabili, se ne possono dimostrare gli effetti dice Tardieu. De la Pommerais viene ghigliottinato nella primavera del 1864. Aveva 34 anni.
(estratto da: F.E.Negro – Omeopatia in giallo – Franco Angeli, Roma 2016)
La Fondazione Negro ha acquisito e destinato al Museo dell’Omeopatia il famoso ritratto di Hahnemann dipinto dalla moglie Melanie nel 1838 a Parigi.
Il dipinto ritrae Hahnemann all’età di 83 anni, a tre anni dal matrimonio con Melanie d’Hervilly Gohier (1800- 1878), in un atteggiamento familiare, ben diverso da quello accademico e aulico proposto dalla consueta iconografia, e per questo più coinvolgente. Melanie, pupilla e allieva di Guillaume Guillon-Lethière (1760 -1832), era una valente e apprezzata pittrice.
Alla morte di Hahnemann il quadro era passato nelle mani della figlia Amelie, “Malchen” (1789-1881) e del marito Christian Friedrich Suss (1789-1832). Lo troviamo più tardi, insieme ad altri oggetti personali del Maestro (tra cui il piccolo ritratto della stessa Amelie, ora conservato nel Museo), in casa del nipote Leopold Suss Hahnemann (1826-1914), anch’egli omeopata, emigrato in Inghilterra nel 1867. Dai suoi discendenti, tra questi il pronipote William Herbert Tankard-Hahnemann (1922-2009), patron del British Institute of Homeopathy, il dipinto era pervenuto ad un privato, prima di giungere sul mercato antiquariale. Sono note due riproduzioni del dipinto originale, una delle quali è conservata presso la Fondazione Robert Bosch di Stoccarda.
Provenienza – Eredi Hahnemann
Bibliografia – Richard Haehl – Samuel Hahnemann -His Life and Work.Homoeopathic Publishing, London 1922
Trevor M. Cook- Samuel Hahnemann-The founder of Homeopathic Medicine. His life and Times.
Thorsons Publishers Ltd.,Wellingborough,1981